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Insorgere, risorgere: riflessioni sulla compresenza dei tempi

Domenica 10 Novembre 2019, ore 10:30

Tomaso Montanari, Università per stranieri di Siena
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Domenica 10 novembre la Comunità ha proposto ai suoi ospiti un incontro con Tomaso Montanari, dal titolo Insorgere, risorgere: riflessioni sulla compresenza dei tempi. Egli ha precisato di parlare non solo in qualità di cultore di storia dell’arte (materia di cui è tra i massimi esperti, non solo in Italia) ma anche come cittadino e come cristiano, e ha aperto la sua riflessione richiamando l’incipit del discorso escatologico di Gesù (Mc 13,1-2 e parr.): ai discepoli ammaliati dalla bellezza e dalla magnificenza del secondo Tempio di Gerusalemme, Gesù risponde con l’invito a spostare l’attenzione e l’interesse dalle pietre agli uomini.

Qual è infatti il senso dei monumenti, ha proseguito Montanari, se non quello di rendere possibile la comunione tra gli uomini che li hanno progettati, quelli che li hanno usati nei tempi passati e noi contemporanei, segni visibili che rimandano a uomini e donne in carne ed ossa, capaci al tempo stesso di interrogare e far riflettere noi contemporanei? Da queste intuizione iniziale è seguita un’escursione appassionata e densa, ma concisa, che ha portato gli ascoltatori a soffermarsi – in compagnia di autori come Simone Weil, Piero Calamandrei, Marc Bloch e Carlo Levi – su diversi punti nodali della nostra storia, dal Rinascimento agli anni della resistenza al nazifascismo e della Costituente, in un rapporto critico con il presente, mostrando come il disinteresse per gli uomini d’oggi vada di pari passo con la riduzione dei monumenti a semplici anticaglie, di cui si apprezza il valore estetico – spesso per la sua potenziale redditività – e si ignora completamente il significato urbanistico, storico e sociale.

Alla ripresa pomeridiana Montanari ha concluso il suo intervento mattutino con un’altra citazione evangelica: dalla domanda fatta dagli angeli alle donne venute al sepolcro, “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?” ha fatto notare che essa potrebbe essere posta anche a chi si occupa del passato e dei suoi monumenti, artistici e letterari: sono realtà morte, che nulla hanno da dire, o viventi e in grado di dare senso e speranza ai nostri giorni? La ricchezza del contributo di Montanari ha dato luogo ad un dibattito ricco di interventi, in particolare sul ruolo della scuola quale luogo di formazione di cittadini che sappiano essere custodi del patrimonio ereditato dal passato.


Tomaso Montanari (Firenze 1971) è professore ordinario di Storia dell'arte moderna.
Dopo la maturità classica (1990), è entrato alla Scuola Normale di Pisa, dove ha studiato sotto la direzione di Paola Barocchi, Enrico Castelnuovo e Salvatore Settis.
Collabora alla «Repubblica», e sul suo sito tiene un blog dal titolo «Articolo 9».
Ha un blog sull'«Huffington Post».
Sul «Venerdì di Repubblica» tiene la rubrica «Ora d'arte».
È membro del Consiglio scientifico della Fondazione Basso.

È previsto un primo incontro alle 10.30, l'eucaristia alle 12.00, la ripresa con il secondo incontro alle 15.00, seguito dal vespro.