Notizie dalla fraternità di Ostuni

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È stato questo un anno per certi aspetti unico per la fraternità di Ostuni. La pandemia, la stagione sofferta che stiamo vivendo a livello comunitario e le nostre vicende locali hanno pesato su ciascuno di noi, chiedendo duttilità e resistenza. Abbiamo avuto nel giro di un anno e mezzo il cambio di tre fratelli e del responsabile. Questo ci ha costretto a ritrovare equilibri comunitari e puntare sull’essenziale.

L’assenza forzata e prolungata degli ospiti ci ha fatto riscoprire l’importanza dell’ospite anche per la nostra vita fraterna e di preghiera. Nei mesi di chiusura siamo stati vicini come potevamo soprattutto a persone e situazioni di particolare solitudine che hanno fatto aumentare i contatti telefonici.

L’estate scorsa siamo riusciti a tenere i corsi biblici. Abbiamo anche sperimentato una nuova formula, un laboratorio formativo incentrato sul metodo autobiografico e sul lavoro di gruppo che ripeteremo questa estate chiedendo ancora una mano a d. Gianni Caliandro, rettore del seminario di Molfetta. Nonostante i limiti imposti dalla pandemia abbiamo potuto fare alcune predicazioni al presbiterio di Lecce in remoto e in presenza. Chi di noi insegna all’istituto San Nicola di Bari ha potuto tenere lezione in remoto. È proseguita la nostra collaborazione con la rivista di Pax Christi, Mosaico di Pace, e l’impegno con il “Forum per cambiare l’ordine delle cose” della provincia di Brindisi, una rete di associazioni e singoli che si occupa di advocacy delle persone migranti. Chi di noi si occupa di ricerche sull’ebraismo e sulla Scrittura ha proseguito il suo lavoro e ha pubblicato diversi testi.

Pur incombendo sempre di più la xylella, il bilancio dell’annata olivicola è buono sia per la quantità di raccolto sia per la qualità dell’olio. E i nostri acquirenti hanno continuato a chiedere il nostro olio soprattutto per corrispondenza. La produzione di confetture è calata tenendo conto dell’assenza degli ospiti, ma sono aumentate le richieste di vendita per corrispondenza.

Nonostante tutti i limiti del tempo, abbiamo custodito i rapporti con varie comunità monastiche: quella di Noci, in cui ci siamo recati l’anno scorso per una giornata di ritiro, le benedettine di Lecce e di Ostuni, le carmelitane di Ostuni, e le clarisse di Otranto, Lecce e Bisceglie. Anche i rapporti con i domenicani di San Nicola e con i gesuiti di Bari sono profondi: in particolare p. Franco Annicchiarico, responsabile della comunità dei gesuiti di Bari, ci ha tenuto in quaresima una giornata di ritiro.

i fratelli di Ostuni